La polenta è uno degli alimenti tipici del nostro territorio. E’ il risultato di un impasto di farina di mais (da noi spesso mischiata con farina di grano saraceno) acqua e sale e cotta rigorosamente in un paiolo di rame. Durante la cottura deve essere continuamente mescolata con una frusta, a mano o elettrica. Anticamente veniva cotta sul fuoco del camino e mescolata continuamente con un mestolo in legno, piuttosto lungo, simile ad un bastone.

La polenta è un accompagnamento (al posto del pane), ma anche un contorno dei nostri piatti. Ideale con pesce (come i missoltini o merluzzo in umido o pastellato) e carne (coniglio, maiale, capretto, agnello) in diverse cotture (arrosto, in umido, salmì, casseoula), con uova al tegamino, formaggio e funghi.

In specifiche località del nostro lago, si gusta come piatto unico, aggiungendo, in modi diversi, due alimenti molto sostanziosi: il formaggio e il burro.

Ecco che sulla sponda ovest del centro lago, nella Tremezzina, si mangia allora la “polenta uncia“: aggiungendo alla polenta cotta il formaggio d’alpeggio ed il burro fuso.

Sulla sponda opposta, a Bellagio, è nato invece il “toch“, dove il formaggio ed il burro vengono mescolati nel paiolo con la farina fino a diventare un amalgama perfetto. Si preleva il toch dal paiolo con il proprio cucchiaio di legno e lo si porta alla bocca con le mani.  Si gusta il toch con pezzi di gallina lessata, cotechino bollito, salumi e missoltini, cioè agoni del lago essiccati. Il toch è un piatto conviviale: si gusta in genere in compagnia di amici o parenti, tutti seduti intorno al paiolo.

Nella zona dell’alto lago, infine, è diffusa la “polenta taragna“, simile alla polenta uncia, ma dove gli stessi ingredienti, formaggio e burro, vengono inseriti durante la cottura.

A questo punto, se non l’avete ancora fatto, vi consigliamo di provarla, se non in tutti, ma almeno in qualche modo: ne vale la pena.